Non c'è bisogno di essere stai folgorati sulla via di Damasco per ammirare un religioso e la sua opera. Da tre notti, ormai, siamo ospiti della missione Operazione Mato Grosso, dei Salesiani di Don Bosco. Ed è difficile andarsene. Giunti a Yanama via Yungai, attraversando il passo di Portuachelo a 4700 metri (Nicola era in stato di coma vigile), appena saputo che in paese c'era una missione di italiani abbiamo pensato bene di andare a salutare i connazionali...un pò ci speravo che ci dessero un letto, non lo nascondo, magari pagando qualcosa...ma non mi aspettavo tanto amore. Arrivati nella "casa" ci hanno dato, da subito e come se fosse incredibilmente scontato, ospitalità, cibo, e il giorno dopo un passaggio verso Chacas su una fantastica 4x4 guidata da un personaggio incredibile, tal Diego da Brescia, muratore col vizio del formaggio (farlo) e della grappa (berla). Oltre a questo ama guidare come un pazzo al bordo di dirupi scansando frane e greggi di pecore impaurite. Arrivati, nonostante o grazie a lui a Chacas, abbiamo scoperto che quello che avevamo visto a Yanama no era niente al confronto.
Laboratorio di scultura
Chacas ospita una colonia di italiani, tutti missionari laici dell'OMG (Operazione Mato Grosso), e un religioso, Padre Lorenzo, leader per quello che ho visto della congregazione. Su tutti aleggia la presenza incombente e carismatica di Padre Ugo, che nonostante i suoi 86 anni continua a girellare in jeep per i paesi della sierra. In tutto sono una cinquantina, alcuni con figli al seguito, alcuni sono nati qui, alcuni sono qui da più di vent'anni e parlano quechua. Per loro tutto normale, per noi una sorpresa continua.
Denise y Diego
Il fondatore di questa missione si chiama, appunto, Padre Ugo de Censi da Polaggia, nato il 26 Gennaio del 1924. Sacerdote con vocazione vera, entrato in seminario a sedici anni, organizzò la prima spedizione OMG da Arese l'8 Luglio del 1967 destinazione, appunto, Mato Grosso in Brasile. E da lì si espanse coinvolgendo centinaia e poi migliaia di persone e aprendo missioni in Bolivia, Ecuador, Brasile e Perù. La prima missione in questo paese aprì i battenti nel 1975 e nel 1976 Padre Ugo divenne parroco di Chacas. All'inizio le sole cose che poteva fare erano andare in giro con un ciuchino a parlare coi contandini e dire messa. La popolazione era composta da poveri dimenticati dallo Stato, la maggior parte analfabeta, tutti destinati a una vita di sopravvivenza. Poco più di trenta anni dopo la situazione è leggermente cambiata. Chacas, più che un remoto pueblo delle Ande sembra un borgo toscano restaurato con sterline inglesi. La missione, negli anni e con l'appoggio della rete italiana dell'OMG, ha creato laboratori di scultura del legno, di pittura, di vetreria artistica, di tessitura di tappeti e maglioni creando un numero non quantificabile di professionisti e artisti, ha costruito un ospedale da 70 consulte al giorno con una banca dati di 40.000 cartelle cliniche, una scuola di infermeria e una di archeologia (il lavoro qua non manca...), una società elettrica, la EILICHA, con non so quante microcentrali idroelettriche costruite, gestite e manutenute da Lino, ex elettricista valtellinese, con l'aiuto della gente del posto e con l'appoggio di ingegneri e ditte italiane. Inoltre ha migliorato la produzione agricola della zona, inventato un tipo di patata più produttivo, aperto strade, collegato centri che sarebbero rimasti all'età della pietra, portato lavoro, cibo, soldi, istruzione dove non era arrivata neppure la lingua spagnola. Ha superato gli anni tragici della guerra civile, di Sendero Luminoso e delle stragi dei militari che secondo la contestata Commisione sulla Verità e Riconciliazione costarono 70.000 morti divisi equamente, sempre secondo la Commissione, fra terroristi ed esercito. Durante questo periodo uno dei missionari fu assassinato da Sendero, che contestava i metodi umanitari utilizzati nella zona e che, a detta dei senderisti, ammorbidivano le posizioni contestatrici dei contadini allontanandoli dalla rivoluzione. Si erano però dimenticati, i senderisti, di spiegare ai contadini il significato dei termini rivoluzione, comunismo, socialismo, lotta armata. E se lo fecero utilizzarono metodi brutali come l'indottrinamento forzato di bambini e ragazzi fra i 10 e i 19 anni, o attraverso il sequestro di massa di intere comunità native che costò la scomparsa di numerosi villaggi Ashanikas, costretti a collaborare forzatamente alle attività senderiste e a lavorare per loro, cioè, per la rivoluzione. Naturalmente ha costruito chiese e seminari, ma sarebbe abbastanza stupido criticarli per questo. Insomma, se volete sapere che significa "ero forestiero e mi avete dato un tetto" (parafrasi personale di un verso del Vangelo di Matteo), passate da qui. Perchè loro incarnano veramente questo spirito. Spirito della "carità" vera, gente che ha lasciato tutto per vivere la sua vita in povertà, senza Sky e senza gli occhiali da sole di Dolce&Gabbana (tanto importanti al giorno d'oggi), lontano dal TG1, da Studio Aperto e da Lucignolo, da 90º minuto, da Antonella Clerici, da Afef, da Bruno Vespa, da Bertolaso, da Tronchetti Provera, dal Festival di Sanremo, dall'Inter, da Bonolis, dal Maestro Mazza, da Maurizio Costanzo e da Amici, dall'innominabile moglie di Maurizio Costanzo, da Calderoli, da Schifani, da Nania, dal Governatore della Sicilia (quello grasso di cui ho rimosso il nome). Da Uno Mattina e da Luciano Onder. E da Berlusconi, naturalmente. Lo so, messa così lo si farebbe tutti, ma credo che non sia così facile abbandonare il proprio paese, qualunque esso sia, per venire a vivere in un paesello a 3400 metri sulle Ande a fare il contadino, la vetraia, lo scultore, la pittrice, la casalinga, lo stalliere. Qualsiasi cosa. Scegliere di far nascere e crescere i propri figli qui, vederli imparare il quechua e diventare grandi così lontani da quell'italianità che anche se sempre aspramente criticata da tutti alla fine nessuno rinnega e alla quale alla fine tutti tornano. Anche i giramondo più incalliti. Si potrebbero criticare per tante cose, sicuro, ma credo che di fronte al bene che fanno sarebbe immensamente stupido.
Tutto questo non significa che da domani pregherò al mattino e alla sera, andrò a messa la domenica, mi confesserò, sconsiglierò l'uso del preservativo o catechizzerò gli omosessuali. Significa sempicemente quello che ho scritto. Che ci sono realtà sconosciute che vanno semplicemente riconosciute per quello che sono. Incredibili atti di generosità. Amen.
L'Ospedale di ChacasUna delle Centrali Idroelettricche della Missione
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