martedì 31 marzo 2009

zanna on air



Finalmente ci sono é stata dura pero adesso ho trovato la forza che viulentemente mi ha catapultato a scrivere sul blog.... dio hane( avevo bisogno di dirlo dopo tanto tempo)!!!!! Bene siamo ancora a Tarapoto e dopo l´intervista concessa alla televisione Ale ha frotte di ragazzine che gli chiedono autografi, é diventato la stella pop straniera della ridente cittadina peruana...jajaja!. Per quanto riguarda il viaggio abbiamo comprato appena adesso i biglietti per Lima in un autobus direttissimo che impiegherá solo 24 hore per arrivare a destinazione, anche se una manifestiazione di tre giorni rischia di farci rimanere a Tarapoto!!

Segue foto dell' intenso lavoro intellettuale

La Telenovela

Favolosa foto di Veronica Castro

Incredibile ma vero, come ciliegina sulla torta ho ottenuto una intervista con la tv locale tarapotina con tanto di servizio tragicomico in stile studioaperto di 3.45 minuti. Sintomo che in questa cittá non succede proprio nulla. Da una parte meglio, significherá che c'é poca delinquenza, dall'altra, peró, significa che c'ho sfiga.
L'ultima puntata di questa emozionantissima storia potrebbe essere quella di oggi, che mi ha visto bidonato alla grande dall'amico ladrone, il quale non si é presentato all'appuntamento con la sua redenzione lasciandomi triste e sconsolato in casa della gobernadora. Se ero da qualche parte in Toscana, in qualche paesello sperduto, la gobernadora mi avrebbe fatto un piatto di tortelli, o una coscia d'agnello al forno con patate, un panino con il lampredotto, e invece nulla, nemmeno un pó di yuca fritta. Tirchia.
La mancata restituzione della refurtiva mi ha quindi indotto, insieme al mio stomaco drammaticamente vuoto a sporgere denuncia sputtanando il piú possibile l'adesso nemico giurato Coki e a rinunciare a quella diffidenza naturale verso le forze dell'ordine che peró, in questo caso, forse mi avrebbe aiutato davvero.
Giunto nella pittoresca e ancora senza telefono comisaria del Distrito di Morales ho dovuto tirare giú dalla branda uno sbirro che scrivesse due righe di denuncia. Dopodiché si é presentato il corpulento Teniente Uribe, personaggio eccezionale, chissá narcotrafficante nel tempo libero, che con diverse pacche sulle mie fragili e denutrite spalle mi ha spiegato che ero stato un coglione a non andare subito a denunciare il malvivente alla gloriosa e alquanto disonesta e corrotta Policia Nacional del Perú. Mi ha peró assicurato che lui svolgerá il suo sanguinario e aleatorio dovere di sbirro, e che nel caso recuperasse qualcosa lo lascerá in custodia alla simpatica e taccagna gobernadora.
Nel frattempo, ero stato raggiunto in albergo dal grassottello e tarchiato giornalista Robert (che se lo metti accanto ai mototassisti si mimetizza alla grande). Tutto eccitato per lo scoop ha preteso, con la sua videocamera della comunione, farmi l'intervista piú inverosimile e surreale della storia, tanto che io ridevo mentre raccontavo le mie disgrazie. Avrá pensato che lo pigliavo per il culo?? ma dai....
Ma non é mica finita! nel frattempo, Nicola l'assenteista e grande mangiatore di qualsiasi sottoforma di dessert, aveva comprato col mio beneplacido i biglietti per Lima, seppellendo cosí ogni possibilitá di recuperare il maltolto. In effetti, nemmeno io ne posso piú di questa odissea nel sottobosco psicosociale di San Antonio de Cumbaza. Ribeccatoci in albergo, dopo che io avevo finito di diventare una star locale (e lui si era mangiato 4 budini), mi informa che forse ma forse domani ci sará uno sciopero dei bus che ci terrá bloccati in questa simpatica e microcriminale cittá del nord del Perú per 4 interminabili giorni. Siamo quindi nelle mani del destino, perché nel caso domani l'agognato bus non dovesse partire, io mi recheró alla comisaria dal Teniente Uribe, che una volta terminato di aggiustare il telefono, mi accompagnerá, a cavallo di un incazzatissimo stallone bianco e armati fino ai denti, a spezzare le reni al malvivente bastardo, il quale avrá giá trasformato in psincipio di cirrosi epatica i pochi soldi raccolti mediante la svendita dei miei importantissimi beni.
Cooming soon: l'intervista in TV...debitamente registrata con la digitale....mica cazzi!!!!
Ciao a tutti e a presto.........

lunedì 30 marzo 2009

Detective Aliosha

il luogo del delitto (meglio qui che a marina di Pisa)


Svegliatomi di buon umore e con ottimi presentimenti mi sono incamminato fiducioso verso il luogo del delitto. Giunto in paese ho contattato la pittoresca gobernadora del pueblo, la quale, sinceramente dispiaciuta, mi ha accompagnato nello svolgimento delle minuziose indagini indossando il suo gilet rosso di ordinanza. Dopo un paio d'ore di sopralluoghi, dopo essere stati a casa della moglie e dei genitori del ladrone, che tutti sanno chi é (un tal Jorge), e dopo aver sparso la voce che a cambio del mio zaino intatto gli avrei lasciato i soldi e non lo varei denunciato, ho salutato la governatrice e sono salito su un auto direzione Tarapoto. Appena salito sull'auto ho raccontato a tutti la mia disavventura, e dopo 5 minuti di tragitto, una vecchietta accanto a me mi ha picchiettato la spalla indicandomi un campo alla nostra sinistra e sussurrandomi..."Coki...", che é il diminutivo di Jorge...il ladrone!!! Stava lí, lavorando accanto a altri due!! Allora sono sceso tutto emozionato e sono andato a parlare col fantomatico malvivente che si é rivelato un "povero cristo". Praticamente siamo diventati i migliori amici, lui ha confessato le sue colpe e mi ha promesso che domani alle 10 mi restituisce lo zaino, e io gli ho promesso che gli regalo un pó di roba in cambio, e gli lascio un pó di soldi (atto di elemosina...).

A volte, essere italiano e avere un concetto molto sfumato di giustizia aiuta, ma non ci voglio fare troppo la bocca...domani vediamo che succede...

domenica 29 marzo 2009

La madre que lo pariò

Cascata di Huacamaillo

Letteralmente: la su mamma puttana. La questione è che mentre io mi divertivo come un bambino di 10 anni tuffandomi dalla cascata, un maledetto mi rubava lo zaino, e questo in un monte sperduto dopo più o meno 3 ore di camminata. Diciamo che il Perù mi da il benvenuto come turista straniero (distratto). Per fortuna nello zaino non avevo ne passaporto ne altre cose di importanza strategica...solo cose di valore personale. Sicuramente ho imparato qualcosa, e domani se mi sveglio di buon umore torno a San Antonio de Cumbaza a cercare il ladrone che tutti dicono conoscere...almeno un tentativo va fatto. Adios!!!!!

venerdì 27 marzo 2009

Tarapoto

Arrivati a Tarapoto dopo 3 giorni di "crociera" sul rio, adesso affrontiamo una epidemia di dissenteria col sorriso sulle labbra. Dopotutto non abbiamo un cazzo da fare. I piú colpiti sono il canadese sregolato Mike, detto Miguel, che insiste a curarsi con birra peperoncino e patate fritte (e ci guarda con aria dubbiosa quando amorevolmente io e Nicola gli portiamo i fermenti lattici e gli consigliamo una dieta a banane e riso in bianco) e l'argentino Guido, che ha anche qualche linea di febbre.
Ma per fortuna c'é Nicola che dispensa remedios naturali per qualsiasi cosa, dal prurito di culo alla lebbra. Foglie di coca in infusione o masticate con bicarbonato, corteccia di chuchuhausa per TUTTO, foglie di chacruna per dormire come angioletti, spicchi d'aglio mangiati interi per scacciari insieme ai batteri intestinali anche tutta la gente che ci circonda. Ma insomma, la natura va rispettata. Io, non sapendo nada de nada di medicina naturale (vuoi mettere un bel paracetamolo e un bimixin...?) mi limito ad annuire e ad assumere tutto quello che lui, con una convinzione sciamanica, prepara per la truppa. Se continua comprando prodotti e prodottini di questo passo fra un mese dovremo iniziare a girare con un ciuco che ci porti solo i suoi prodotti naturali.
Comunque, a parte le immancabili vicissitudini, abbiamo assaporato molti momenti realmente idilliaci, sdraiati sul tetto della barca, guardando le stelle passare, gli stormi di pappagalli, la pioggia improvvisa, il Mike con la chitarra cantanto ballate super deprimenti e il Nico seguendolo con la fisarmonica...credo sia stato il modo migliore per salutare Iquitos...con un arrivederci, non un addio.


lunedì 23 marzo 2009

La partenza

Aspettando che lo Zanna, detto Nicolas per i locali, inizi a partecipare al blog (è ancora prigioniero del neolitico a causa dei 6 giorni in canoa remando per il rio Napo mangiando banane), metterò io un altro emozionantissimo post.
Oggi dovrebbe essere il giorno della partenza, sempre che a partire non sia la orribile Eduardo VII, nave negriera dove si fa difficile persino la respirazione e dove è possibile perdere la verginità senza accorgersene a causa dell'eccessiva ingombrante vicinanza del compagno di amaca (segue incredibile foto)

Se tutto va bene alle 17 ore locali, 23 per i nordici italici, saremo sulla nave. Lo staff (hihihi) inizierà a dirci "ora si parte..." e questo potrebbe durare fino a 48 ore (ho sentito storie di quarantene interminabili aspettando l'agognata partenza). Il lato buono è che puoi stare lì, sdraiato nella tua amaca (esperienza quasi trascendentale che consiglio a tutti) a leggere e a non fare una minchia. Quando iniziano a sbattere le scodelle sulle sbarre stile prigione è l'ora di mangiare, rispettivamente alle 6 am, 11 am e 6 pm. E poi a letto con le galline. Il massimo. Quando compare la muffa sui vestiti è l'ora di fare una doccia con l'acqua marrone del fiume sterilizzata (ahahahahahahah) con cloro. Il 25 potremmo esserea Yurimaguas e da lì diretti a Tarapoto senza esitare (googlemaps per chi non ha idea di che cosa stò parlando), dove ci aspettano cascate meravigliose, lagune eccezionali, folletti, sirene, e probabilmente il sindaco ci darà anche le chiavi della città e la cittadinanza onoraria. Forse faremo un colpo di stato. Poi ci si penserà. Insomma, tutto molto bello e interessante...ci faremo sentire presto e spero che il mio pigro compagno di viaggio decida presto di contribuire a questa pietra miliare della e-literature di viaggio. Un abbraccio e hasta pronto!!!!!!!!!

lunedì 16 marzo 2009

Il contatto

Zannini Nicola, dopo un disperato appello su facebook, in cui mi chiedeva di raccogliere informazioni sulle imbarcazioni in partenza da Iquitos per Cabo Pantoja, al confine Perù-Ecuador, era scomparso dal radar. Non una mail, non un sms. Più di una settimana senza avere notizie da Quito, luogo del suo ritiro dorato a spese della ONU. Ma prima che iniziassi a presagire il peggio ecco l'agognata telefonata che sembrava provenire dall'Apollo 13. La qualità delle comunicaizoni peruane è si abbastanza scadente, ma quella faceva proprio schifo. Dopo un paio di minuti di incomprensibili farneticazioni gli dissi che era meglio se mi chiamava una volta arrivato nel meraviglioso porto di Masusa, a Iquitos (segue eccezionale foto).


Il giorno dopo ecco un altro segno, un altra chiamata, questa volta più comprensibile, che mi annunciava la presenza dello Zannini in città in compagnia di due matti, un canadese e un argentino. L'improbabile trio aveva disceso il Napo con una canoa di 8 metri, comprata da qualche parte in Ecuador. Sei giorni remando e sfidando gli indomabili flutti amazzonici, cucinando a bordo, dormendo nelle comunità indigene, fino all'inglorioso quanto ingiusto furto della canoa medesima, per fortuna nelle vicinanze della città. Ma per approfondimenti riguardo questa impareggiabile avventura lascio il testimone al mio compagno di viaggio, che presto avrà il piacere di narrare le peripezie che lo hanno portato nella capitale della Region Loreto, in mezzo all'Amazzonia peruana, unica città continentale del mondo non raggiungibile via terra. Città unica nel suo genere, dove ho passato sei indimenticabili mesi e dalla quale mi separerò il prossimo lunedì. Lacrima, e a presto.