mercoledì 8 luglio 2009

Meglio il Franchi

Redimimimimi, o Crishto

Continuo a toccarmi il mento pensando al colpo di machete inferto al povero Daniel nelle profonditá dell'Africa nera, nemmeno l'avessero dato a me, e alla sua passione per il viaggio che lo riportó in Tanzania per finire quello che aveva cominciato.
Il giorno dopo l'arrivo a Foz ce ne andiamo a visitare le cascate di Iguazú, 6a meraviglia nel nostro viaggio dopo il Rio delle Amazzoni, la Cordillera Negra, Machu Pichu, il Lago Titicaca e il Salar di Uyuni. Nico sostiene che la settima saranno i culi delle brasileire, annuisco concorde. Dopo aver visto le cascate e lasciato Daniel a fotografare le farfalle coi numeri sulle ali ce ne torniamo all'ostello a fare gli zaini destinazione Londrina, la cittá dove potevo fare il tirocinio ma alla quale preferí il Perú e la selva. Arrivati a Londrina veniamo adottati (a 30 anni non é male) dalla famiglia della meravigliosa Susanna, che a 18 anni parla 6 lingue di cui 4 fluentemente. Di famiglia italo-giapponese, ha una mamma iperattiva professoressa all'universitá alla quale mi permetto di insegnare a cuocere decentemente la pasta (voleva usare la pentola a pressione). Mentre gioco alla playstation con Calvin, fratello della Susanna, di cui sono piú o meno coetaneo (ha 16 anni) decido di illustrare alla padrona di casa anche i segreti del tiramisú di casa Dei/Biagini, sintesi perfetta della golositá vorace dell'ala femminile della famiglia e della mia a volte preoccupante e maniacale precisione tecnica (esiste un lato giusto e uno sbagliato per bagnare i pavesini, per esempio). Dopo aver appurato che avevo fatto bene a sciegliere Iquitos ci leviamo dalle palle in direzione Rio de Janeiro, scartando l'ipotesi Curitiba che tutti descrivono carina ma fredda. Ad attenderci nella capitale carioca abbiamo la couchsurfer Fernanda, designer 39enne con i ritmi circadiani invertiti e una vitalitá degna di una regazzina. Il primo giorno ci precipitiamo in spiaggia, a Ipanema e Copacabana, per vedere da vicino questi luoghi mitologici dove orde di connazionali passano le vacanze di Natale in stato di semierezione perenne sporcando la reputazione degli italiani all'estero, che in Brasile é giá abbastanza malandata. Poi avremo modo di appurare che i francesi non sono da meno, ma hanno l'erre moscia che rende tutto piú chic. Passeggiando per le strade di Copacabana, parliamo come Abatantuono nel Barbiere di Rio e ci prepariamo all'interminabile finesettimana carioca. Il quale ci lascia col fegato di un novantenne. Dopo 5 splendidi giorni dormendo sul pavimento del salotto di Fernanda ci spostiamo, dietro esplicito invito, a casa di colui che chiameró il Triste, ingegnere francese 29enne che spende il sussidio di disoccupazione andando a puttane in giro per Rio de Janeiro, vive in un appartamento da solo, a 4 isolati dalla spiaggia, e passa le sue giornate fra il mare, pornografia in internet, gli hot-dog (suo cibo preferito) e una penosa ossessiona per le donne, che siano gratis o a pagamento. Insomma, in Italia sarebbe Ministro. Il giorno dopo il trasloco ce ne andiamo in spiaggia e conosciamo colei che chiameró la Lurida. Sui 36 anni, nutrizionista che dice che fa bene mangiare 12 uova al giorno, sta a Rio a studiare agopuntura e a fottere come un coniglio. Parla di cazzi e pompini come se fosse acqua e come se a noi ce ne importasse veramente qualcosa. Ci informa che quando viaggió per la Bolivia le dava fastidio che la gente puzzasse e io mi permetto di ricordargli che disgraziatamente, a volte, la povertá in generale puzza, non i boliviani in particolare. La odio. L'atmosfera della casa é abbastanza deprimente e dopo aver conosciuto l'altro mostro, che chiameró il Viscido, anche lui francese in trasferta per ragioni prettamente sessuali, decidiamo di togliere il disturbo e restituire a Triste la sua solitudine, ambiente dove meglio puó coltivare i suoi vizi e la sua malcelata tristezza. Viscido é addirittura piú giovane di Triste, ed é talmente rincoglionito dal sesso a pagamento che anche Triste ne puó parlare male alleviando un pó la sua disgraziata condizione. Dice che ormai Viscido non riesce piú ad avere una ragazza normale (probabilmente non l'ha mai avuta) abituato com'é alle modalitá sessuali sbrigative ma efficaci delle professioniste, che arrivano in casa e in tre secondi glielo stanno succhiando avidamente, e che ha deciso di cambiare casa per andare a vivere con altre persone cercando di limitare e controllare la sua debolezza. Mentre ce ne stiamo in spiaggia veniamo abbordati da 2 simpatiche professioniste del sesso, 21 e 22 anni. Nico ci si mette a parlare, ma solo per ragioni socio-antropologiche. Durante l'interessante conversazione veniamo a sapere che una delle 2 se li scopa tutti belli magri grassi e brutti, non gli interessa etá o ragione sociale, l'importante é il preservativo, almeno quello. L'altra ci fa sapere che ha il ragazzo italiano, di Napoli, che gliela lecca bene e tanto, e arriverá a Rio a Novembre. Trasaliamo. Ci dice anche che lui sa che lei lavora nell'inesauribile campo della prostituzione e che nonostante tutto gliela lecca. ed è felice. Ritrasaliamo, pur non avendo niente contro il cunnilingus in particolare e senza essere iscritti a Comunione e Liberazione (è noto che in certi ambienti si preferiscono altri orifizi con l'obiettivo di preservare la Verginità). Dopo che le 2 simpatiche ragazze che da una stima rapida dovrebbero avere sui 500-700 clienti all'anno ci mettiamo a parlare con Lurida e Triste dell'assunto, e Lurida scandalizzata ci dice "ma come?? voi non gliela leccate alle troie??? che retrogradi!!!!". Ri-ritrasaliamo. Io la offendo. Ce ne andiamo. I tempi sono maturi per un ritiro di qualche giorno sull'isola dei famosi.

Ah, dimenticavo, siamo stati a vedere il Cristo Redentor. Che culo. E una orribile partita al Maracaná. Adriano pesa 100 kili ed é inguardabile. Meglio il Franchi.

2 commenti:

  1. Che dire... Ogni volta sempre molto , molto interessante e di piacevolissima lettura. Complimenti!!!!

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  2. Sei sempre il Grande ALe anzi sempre piu grande.

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