

Mentre nel 1977 il Presidente Torrijos, forse l'unico vero dittatore illuminato della storia, firmava il trattato di restituzione del Canale con gli Stati Uniti rappresentati dal filantropo Carter, forse l'ultimo essere umano a siedere nella stanza ovale, Kissinger, la Tatcher, Bush (che già lavorava e tramava nelle stanze della CasaBianca) sorridevano amari quando chiamati in causa dall'onesto, quasi ingenuo, presidente Carter. Kissinger, mentre sorrideva, pensava, "col cazzo che ti facciamo rieleggere coglione". E infatti fu fatto. Niente rielezione. Al povero Torrijos, che stava rimettendo in sesto un paese che era uscito, guarda caso, da una dittatura militare iniziata, col beneplacido dei gringos, proprio con i primi aneliti di indipendenza dell'ingrato popolo panameño, toccò la sorte peggiore. Salito sull'elicottero sbagliato perchè mal consigliato da una sua guardia di sicurezza poco interessata alla sua sicurezza, saltò inspiegabilmente in aria poco dopo il decollo. "Chi sarà stato??" dissero tutti. Forse quelli della mala, forse la pubblicità, suggerì Max Pezzali con quella faccia a culo che si ritrova. "Forse Andreotti?" suggerì metà dell'elettorato italiano. No, niente di più facile: fu la CIA. In quei giorni era dura la vita dei presidenti latinoamericani ribelli. Un altro impertinente, tal Roldòs, ecuatoriano, morì poco tempo dopo in circostanze simili. Aveva avuto il coraggio di rivendivare, addirittura con una legge, il diritto di sfruttare le risorse del suo Stato per il beneficio del suo Stato invece che degli Stati Uniti e delle sue corporations. "Ma siamo matti??" disse Reagan, mentre guardava un film western con John Wayne e ordinava un BigMac e una boccia di wiskhy.


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